Toscana

La spiaggia della Feniglia: meraviglia della Toscana

feniglia

La Feniglia, situata nel comune di Orbetello, in provincia di Grosseto, in Toscana, è un cordone di sabbia, denominato Tombolo, che collega, a oriente, la collina di Ansedonia, mentre ad occidente, il Monte Argentario.  Essa si estende per circa 6 km ed è caratterizzata da una distesa di sabbia bianca e finissima, con alle spalle una pineta ed un bosco di macchia mediterranea che raccoglie diverse specie protette.

Per chi vuole soggiornare in questa zona della Toscana sono presenti ottime strutture alberghiere, sia lungo la costa di Orbetello, sia ad Ansedonia, che nel Promontorio dell’Argentario, mentre lungo la striscia di terra che unisce la costa toscana all’Argentario, sono disponibili numerosi campeggi, adatti per chi vuole stare a stretto contatto con la natura.

La spiaggia attrezzata

La spiaggia in prossimità dei centri abitati è caratterizzata da numerosi stabilimenti balneari, ideali per chi vuole vivere una vacanza all’insegna del relax e del confort. Qui, infatti si trovano bar, ristoranti, lettini, ombrelloni e servizi per il noleggio di attrezzature per praticare attività sul mare. È una zona altamente consigliata ai bambini grazie alla presenza del mare cristallino e ai fondali bassi, che degradano dolcemente.

La spiaggia libera

Tuttavia, il tombolo conserva per lo più un aspetto selvaggio, poiché inserito nella Riserva Naturale Duna Feniglia, una vasta pineta di grande interesse naturalistico e scientifico. La flora, infatti, è composta da pini marittimi, pini domestici, sughere, lecci, gigli marini, ginepri ed arbusti della macchia mediterranea, mentre la flora prevede la presenza di alcuni cinghiali, volpi, tassi, donnole ed altri roditori. A dominare sono il daino e numerose specie di uccelli, come il picchio verde, l’upupa, la tortora, il merlo, la ghiandaia e il cuculo. Nella zona che dà verso la laguna, infatti, sono presenti numerosi capanni per l’osservazione ornitologica. Tra i rettili, invece, interessante è la testuggine d’acqua.

Come raggiungere la Feniglia

Da Orbetello, la duna Feniglia è accessibile mediante la diga granducale, mentre da Ansedonia è raggiungibile percorrendo la strada statale 1 Via Aurelia/strada statale Aurelia, e poi imboccando la strada comunale. Per penetrare nella riserva, è possibile avvalersi di una strada sterrata costruita tra il 1928 e il 1940, non percorribile da veicoli, ma esclusivamente a piedi o in bicicletta, lungo la quale sono presenti, ad intervalli di circa 1 km, pietre miliari e pannelli informativi che indicano le uscite che conducono verso la spiaggia.

Un po’ di storia

Nella Feniglia trovò la morte, nel 1610 il pittore Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, il quale di ritorno da Napoli, per sfuggire ai problemi con la legge, si rifugiò tra i malsani acquitrini di questa zona, contraendo così le febbri malariche. Una stele commemorativa è stata posta nel luogo di ritrovamento dell’artista morente, poco distante dalla odierna postazione del Corpo Forestale.

Fino a tutto il 1700, la Feniglia era ricoperta di boschi con specie tipiche della macchia mediterranea. Tuttavia, nel 1804, il comune di Orbetello procedette con la vendita del territorio a privati che la sfruttarono in maniera intensiva per il pascolo e il legname, provocando una vera e propria deforestazione.

Nel 1910 la zona fu sottoposta ad espropri, divenendo Demanio Forestale. Ciò portò all’attuazione di interventi di rimboschimento, attraverso la semina di piante, quali il pino marittimo, il pino domestico e alcune specie erbacee adatte. Tali operazioni hanno garantito, nell’arco di 50 anni, la creazione di un bosco di circa 460 ettari di estensione. Nel 1971, su Decreto del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste, la duna Feniglia fu riconosciuta Riserva Forestale di Protezione per le importanti funzioni che essa svolge.

Feniglia: cosa ammirare nelle vicinanze

Merita sicuramente cenno Ansedonia, piccola frazione del comune di Orbetello e rinomata località turistica del litorale tirrenico. Al di là della spiaggia della Feniglia, sono diverse altre le cose che vale la pena di scoprire in questa piccola località.

Famose sono per esempio le architetture militari, vale a dire la Torre della Tagliata, la Torre di San Biagio e la Torre di San Pancrazio.

La Torre della Tagliata, nota anche come “Torre Puccini” è stata costruita nel XVI sec.; vi ha soggiornato il compositore Giacomo Puccini dal 1919 al 1922 ed è proprio qui che sembra abbia composto in parte una delle sue più famose opere liriche: Turandot.

La Torre di San Biagio è di epoca medievale e fu edificata come torre di avvistamento; in seguito fu potenziata dagli spagnoli nel XVI sec.

Gli spagnoli hanno poi edificato, nella seconda metà del XVI sec. la Torre di San Pancrazio per utilizzarla come struttura di avvistamento, di difesa e di offesa.

Degni di nota sono anche alcuni siti archeologici come per esempio le Mura di Cosa (risalenti al III sec. a.C. e recentemente restaurate), la Tagliata Etrusca, una struttura ideata in epoca etrusco-romana per evitare l’insabbiamento della zona portuale, e lo Spacco della Regina, una spaccatura naturale della roccia che ha svolto in passato lo stesso ruolo della Tagliata Etrusca. Lo Spacco della Regina si sviluppa lungo un certo numero di cunicoli scavati dall’uomo.

Merita un cenno anche l’oratorio di San Biagio alla Tagliata, edificio di culto cattolico che si trova nei pressi della Torre di San Biagio; l’edificio ingloba i resti di un antico mausoleo romano.

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