Porto Selvaggio è uno dei luoghi più belli del Salento. Si trova lungo il versante ionico ed è una delle marine di Nardò: la più amata per l’esattezza. Siamo in un’area geografica abitata fin dai tempi antichi, in cui sono state rinvenute testimonianze che risalgono persino al paleolitico, ricca di storia e cultura, non solo di paesaggi mozzafiato.
Il contesto è quello denominato Parco Naturale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano: un’oasi dalla bellezza assoluta che si estende per un totale di circa 7 chilometri tra coste selvagge e scogliere che affondando intrepide in un mare limpidissimo, dalle tante sfumature di verde e di blu.
Il Parco Naturale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano
Il Parco Naturale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano si trova in provincia di Lecce ed è stato istituito negli anni Ottanta per poi essere ampliato ulteriormente 2006. Il FAI l’ha inserito nel 2007 tra i “100 luoghi da salvare”, nell’ottica di garantire un’ulteriore tutela.
Comprende oltre all’area di Porto Selvaggio – Torre Uluzzo, la palude del Capitano ed è delimitato a Nord da Torre Uluzzo mentre a Sud da Torre dell’Alto. La presenza delle torri di avvistamento non è casuale ed è legata alla presa del porto di Taranto nel 1480 e al sanguinoso assedio perpetrato dai turchi.
Si sviluppa per un totale di 1.122 ettari; di questi, 432 sono di costa, mentre 300 vedono al centro una pineta, frutto di un’opera costante di rimboschimento da parte del Corpo Forestale dello Stato cominciata negli anni Cinquanta. Una scelta che ha dimostrato di essere degna di nota, in quanto ha dato modo di godere di un vero e proprio polmone verde capace di dare maggiore riparo alla zona.
L’area è rinomata sia per la qualità naturalistica della flora che per quella della fauna, rivelandosi un punto importante per gli uccelli migratori. Altri animali che è possibile ammirare sono la donnola, i ricci, la volpe e una comunità di ridotte dimensioni ma decisamente simpatica costituita da camaleonti.
Come arrivare e dove parcheggiare
Il modo migliore per raggiungere questa porzione di costa così entusiasmante è indubbiamente in auto. Porto Selvaggio si trova vicino a diversi luoghi di interesse. Dista infatti 24 km da Gallipoli e 39 da Lecce, 10 soltanto da Nardò. Maggiori invece le distanze con Otranto (circa 70 km) e Santa Maria di Leuca (poco più di 60 km), che sono tuttavia ben collegate: il tempo di percorrenza è relativamente contenuto.
Da qualunque punto proveniate, bisogna infine immettersi nella SP 268, seguendo le indicazioni per Nardò. Per quanto riguarda il parcheggio non si segnalano servizi gratuiti ma solo a pagamento.
Oltre all’auto è possibile avvalersi della rete di autobus che collega con diverse località poste nelle vicinanze, incluse Lecce e Gallipoli, raggiungibili a loro volta dal resto dello Stivale tramite bus e treni. Lo scalo aeroportuale più vicino è quello di Brindisi, da cui ci si può spostare tramite auto a noleggio o navetta.
Inoltre, si può visitare Porto Selvaggio approfittando dei trekking giornalieri conseguiti dai tour operator della zona. Questo tipo di soluzione si rivela interessante se vi piace fare escursionismo e avete voglia di condividere l’esperienza in gruppo.
Infine, la bicicletta è un mezzo eccellente per raggiungere questo angolo di costa selvaggia e paradisiaca, complice la disponibilità di un’efficiente rete di percorsi ciclabili che permettono di spostarsi in totale sicurezza.
L’accesso a Porto Selvaggio
Una volta giunti a destinazione, si può accedere alla Spiaggia di Porto selvaggio a piedi, percorrendo un sentiero lungo circa 1 km che si snoda nella pineta. In realtà, sono presenti più itinerari naturalistici che permettono di ammirare scorci ogni volta diversi.
In alternativa, all’ingresso viene messo a disposizione un servizio di navetta alimentata a elettricità – e in quanto tale sostenibile e silenziosa – che agevola la percorrenza. Nel momento in cui scriviamo il costo risulta pari intorno ai 2 euro per l’andata e altrettanti per il ritorno; in alcuni orari potrebbe esserci un po’ di calca, almeno nei mesi di alta stagione, motivo per cui se non volete aspettare troppo conviene muoversi a piedi.
Porto Selvaggio è anche raggiungibile via mare: una soluzione che permette di godere di una prospettiva diversa e parimenti interessante, approfittando delle escursioni in barca proposte da diverse realtà che operano nelle immediate vicinanze.
Cosa vedere a Porto Selvaggio
I luoghi da vedere all’interno del Parco di Porto Selvaggio e Palude del Capitano sono diversi. Scopriamoli insieme uno per uno.
Spiaggia di Porto Selvaggio
La Spiaggia di Porto Selvaggio è unica nel suo genere, complice della pineta sullo sfondo, dove è possibile godere di porzioni d’ombra davvero preziose d’estate. La sabbia è costituita da ciottoli di grandezza infinitesimale e si alterna a tratti rocciosi.
L’acqua, limpida e cristallina, si caratterizza per la presenza di alcune sorgenti d’acqua dolce, dovute all’esistenza torrenti sotterranei, le quali portano un refrigerio davvero speciale durante le giornate calde dell’estate.
Baia di Uluzzo
La Baia di Uluzzo è uno dei punti più panoramici e suggestivi dell’area protetta e si rivela degna di interesse sia per gli appassionati di trekking sia per quanti amano il mare.
Rappresenta, allo stesso tempo, la zona più complessa da raggiungere all’interno del parco, essendovi tratti scoscesi e non adatti a tutti: occorre avere un minimo di allenamento e l’attrezzatura adatta, specialmente per quanto concerne le scarpe. Al suo interno si trovano diverse grotte che vale la pena visitare.
Le Grotte
Le grotte, nel Parco di Porto Selvaggio e Palude del Capitano, sono testimoni silenziosi del passare del tempo. Qui gli studiosi hanno rinvenuto numerosi reperti che risalgono nientemeno che alla preistoria.
Tra le manifestazioni più interessanti troviamo la Grotta del Cavallo e la Grotta di Capelvenere, dove sono state trovate delle testimonianze che conducono al Paleolitico e persino all’uomo di Neanderthal. Gli archeologi hanno inoltre scoperto diversi reperti del Neolitico e manufatti di epoche successive: messapica, greca, romana e medievale.
Altre grotte che risultano visitabili, sempre tramite escursioni a piedi, sono la Grotta delle Corvine, la Grotta Luigino Marras e la Grotta di Uluzzo.
Torri di avvistamento
Le torri di avvistamento sono un fenomeno difensivo tipico del Meridione, non solo del Salento quindi, e se ne possono ammirare diverse nella vicina Calabria, in Sicilia e in Sardegna. I tratti costieri erano infatti soggetti agli attacchi – spesso cruenti – delle truppe ottomane, come dimostra il già citato episodio della presa di Otranto, che ha fatto sostanzialmente da spartiacque.
A Porto Selvaggio è possibile visitare la Torre dell’Alto, edificata nel Cinquecento e a base quadrangolare. È stata costruita su due piani accessibili tramite scala a tufo posta all’esterno della struttura, decisamente scenografica grazie alla successione di tre arcate.
Non è invece parimenti accessibile la Torre Uluzzo, essendo diroccata: ne sono rimaste intatte soltanto alcune pareti. È stata costruita sempre nel Cinquecento. Parliamo, in entrambi i casi, di punti panoramici di rara bellezza e capaci di raccontare una storia davvero affascinante, in cui uomo e natura hanno avuto un percorso che li ha coinvolti con intensità.
Palude del Capitano
La Palude del Capitano si caratterizza per una flora ricca e variegata, composta da erbe aromatiche e diverse distese di salicornia, una pianta grassa che appartiene alle piante grasse e capace di resistere alla siccità. La fioritura durante il periodo della primavera è davvero magnifica.
A rendere speciale questa parte del parco è tuttavia la presenza di alcuni laghetti di acqua sorgiva, chiamati in dialetto “spundurate”, che assumono dimensioni variabili: alcuni sono più grandi, altri più piccoli. Anticamente l’acqua scorreva lungo vie sotterranee che hanno portato alla creazione di grotte, il cui tetto è poi crollato dando luogo al fenomeno che possiamo ammirare oggi.
Nella palude si trova inoltre un laghetto particolarmente grande, che si caratterizza per l’azione sia di fonti sorgive che del mare. L’acqua salmastra risulta particolarmente apprezzata da specie marine quali cefali e anguille.
Le caratteristiche uniche della Palude del Capitano l’hanno resa dimora ideale per diverse specie migratorie. Si rivela, perciò, un punto eccellente per il birdwatching.
Servizi e attività
Porto Selvaggio è natura a 360°: non è quindi il posto vacanziero ideale per quanti sono alla ricerca di una spiaggia dotata di strutture all’insegna del comfort e del lusso.
La zona non è attrezzata e gli stabilimenti si trovano nelle immediate vicinanze, ad esempio a Serra Cicora, un tratto di costa di stampo roccioso situato a circa 4 km. Qui è possibile fare diverse esperienze interessanti, non solo prendere il sole: dalle sessioni di diving a quelle di yoga, concedendosi persino dei momenti di shopping e divertimento.
Le attività perfette da conseguire invece a Porto Selvaggio sono snorkeling, immersioni, passeggiate e soprattutto prendere il sole e rilassarsi, concedendosi il bagno in un mare davvero notevole.
Possiamo dire che, visto con uno sguardo più ampio, questo angolo di costa è una tappa eccellente per coloro che vorrebbero fare un viaggio dove non farsi mancare davvero niente: sole, mare, vento, buona cucina e persino movida, per le quali basta andare a pochi chilometri, non necessariamente a Lecce, a Gallipoli e Otranto, che pure sono città meravigliose.