Ortona è una cittadina abruzzese in provincia di Chieti e ha antichissime origini; è una suggestiva località abbarbicata su di un suggestivo promontorio che si affaccia sul Mare Adriatico. È nata come scalo commerciale a opera dei Frentani, divenendo nel III secolo a.C. una colonia romana. Distrutta dai Normanni in epoca medievale e ricostruita dagli Svevi, fu successivamente conquistata dagli Aragonesi. Venne devastata a più riprese e nel XVIII secolo cadde in mano ai Borboni.
Durante la II Guerra mondiale divenne terreno di scontro tra le truppe tedesche e quelle degli alleati, che distrussero parte dell’abitato. Attualmente, è un’importante meta turistica, grazie alla bellezza delle spiagge, fregiate del riconoscimento della Bandiera Blu, e delle tante testimonianze storico-artistiche che si trovano in questo affascinante borgo che fino al 1938 era noto come Ortona a Mare. È il principale scalo marittimo della regione Abruzzo.
Le spiagge di Ortona
Ortona è indubbiamente una delle località balneari più belle dell’Abruzzo, facente parte della Costa dei Trabocchi. Il litorale si estende per circa 20 km ed è caratterizzato, a nord, da suggestive spiagge ampie e sabbiose, come Foro, Lido Riccio e Lido dei Saraceni.
Il tratto di costa a sud cambia radicalmente e l’esteso arenile sabbioso lascia spazio a baie, insenature, calette, promontori e scogliere, delimitate da una rigogliosa macchia mediterranea.
Degno di nota è il promontorio di Punta Ferruccio, che presenta un litorale ghiaioso che si sviluppa tra due cime rocciose, lambite da acque di color verde smeraldo. A poca distanza, proseguendo verso sud, si incontra la Spiaggia Ripari di Giobbe, che si distingue per il mare trasparente, la falesia ricoperta di vegetazione e gli imponenti faraglioni.
Da non perdere è anche Punta dell’Acquabella, dove domina una spettacolare distesa rocciosa, dalla quale si può raggiungere un arenile ghiaioso, lambito da acque calme e limpide, che fanno intravedere i fondali di sabbia e ciottoli.
Testimonianze storico-artistiche
Nonostante il mare e le spiagge siano le principali attrattive di questa splendida cittadina abruzzese, sono molto interessanti anche i tanti monumenti che caratterizzano il centro storico e ne testimoniano il prestigioso passato. Ortona è suddivisa in due rioni, Terravecchia (la parte più antica) e Terranova.
Castello Aragonese
Particolarmente degno di nota è il Castello Aragonese, adagiato su una rupe e presenta una forma trapezoidale, 4 torri cilindriche e possenti mura perimetrali. Fu edificato nel XIII secolo dagli Angioini; nel XV sec. gli Angioini furono cacciati via e Jacopo Caldora rifondo il castello circondandolo da imponenti mura. In seguito gli Aragonesi conquistarono le coste abruzzesi e anche Ortona e nel 1452 il castello fu ricostruito con mura più possenti e assunse la forma trapezoidale che lo caratterizza. Nel corso dei secoli passò a varie famiglie del luogo. Nel XX sec. il castello era in pessime condizioni e veniva usato come polveriera. Durante la battaglia di Ortona (1943) tutta la parte superiore del castello, compreso anche un palazzo interno, andò perduta. Il castello subì ulteriori danni nel 1946 a causa di una frana. È poi rimasto abbandonato fino ai primi anni Novanta del secolo scorso per poi essere completamente restaurato. Sono conservati il fossato verso il borgo di Terravecchia, due torri a cilindro e le mura perimetrali. L’interno è adibito a giardino.
Castello Caldora
Il Castello Caldora, noto anche come Cantelmo, è una struttura fortificata risalente al XV sec.; possiede una torre merlata. È ben conservato e ospita la Cantina Farnese e alcuni frantoi ipogei.
Basilica di San Tommaso Apostolo
Monumento religioso di notevole interesse è la Basilica di San Tommaso Apostolo, concattedrale dell’arcidiocesi di Lanciano-Ortona, nella quale si custodiscono le reliquie di Tommaso dal XIII secolo. La basilica venne realizzata sul sito di un antico tempio romano; fu in seguito distrutta dai Normanni nel 1060 e successivamente ricostruita. Un terremoto la distrusse nuovamente, ma venne ricostruita e riaperta ai fedeli nel 1127; venne allora dedicata a Santa Maria degli Angeli.
Dal 1258 custodisce le reliquie di San Tommaso apostolo e al suo interno si trovano reperti risalenti al XIII sec. La volta della navata centrale risale al XVIII sec., mentre quella dell’abside è più antica (XIV sec.). Nella basilica, oltre alla cripta, si trova anche il Museo Diocesano, dove sono conservati dipinti e sculture sacre legati alla storia ortonese.
Chiesa della Santissima Trinità
Interessante storicamente è anche la Chiesa della Santissima Trinità che fu costruita all’inizio del XVII sec. dai frati minori francescani che edificarono qui un monastero; l’anno di costruzione, 1626, è indicato da un’incisione presente sul portale. L’ex convento dei Cappuccini si trova sul fianco sinistro della chiesa ed è stato inglobato dal cimitero comunale.
Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli
La Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli si trova nel quartiere moderno meridionale di Ortona. La sua costruzione risale al XIII; furono i frati Celestini a realizzarla insieme al convento adiacente. Questa chiesa è particolarmente per un evento verificatosi nel Natale del 1943: i soldati tedeschi, quando era in corso la battaglia di Ortona, avevano interrotto i combattimenti contro gli alleati per riunirsi con i civili per celebrare la Natività, ma un colpo di mortaio sparato dai soldati canadesi incendiò parte del convento e ciò causò la ripresa dei combattimenti.
Cappella del Crocifisso Miracoloso
La Cappella del Crocifisso Miracoloso è stata edificata antecedentemente all’anno 1000 e fa parte della struttura della Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, anche se in origine era probabilmente separata; fu poi allungata fino a formare un corpo unico con la chiesa. Internamente all’oratorio si trova un coro ligneo seicentesco che abbraccia la piccola cappella e degli affreschi di grande interesse storico; il più antico è duecentesco. C’è poi l’affresco del Crocifisso Miracoloso in stile tardo gotico e risalente al 1400; nel XVI i Turchi saccheggiarono Ortona, ma prima dell’invasione le monache benedettine pregarono davanti a questo affresco e la tradizione vuole che dal costato di Gesù crocifisso sgorgassero gocce di sangue custodito che fu raccolto e custodito in due piccole ampolle. Una volta arrivati, i Turchi misero a ferro e fuoco la città e distrussero quasi del tutto la Basilica di San Tommaso, ma non si avvicinarono né alla Chiesa di Santa Caterina né al Convento delle benedettine. Nel 1570 le ampolline furono prese da Padre Basilio di Venezia dell’ordine degli Agostiniani; le ampolle rimasero a Venezia per secoli, ma nel 1934 una di esse tornò a Ortona ed è conservata in una nicchia di marmo della Cappella.
Chiesa di San Rocco
La Chiesa di San Rocco è un edificio in stile barocco risalente al XVII sec. Fu edificata come cappella votiva per ringraziare il santo per aver preservato la popolazione della città dalla pestilenza che nel 1526 colpì il territorio abruzzese. In seguito è stata ampliata. La chiesa ha subito danni durante la Seconda guerra mondiale, ma non così gravi come quelli subiti da altre chiese di Ortona e si presenta quindi ancora oggi nello stile originario. La statua di San Rocco si trova in una piccola edicola a calotta semisferica.
Palazzi storici
A Ortona si trovano molti palazzi di interesse storico; si ricorda in primis Palazzo Farnese (XVI-XVIII sec.), il palazzo storico più importante di Ortona. La sua edificazione fu una volontà della duchessa Margherita d’Austria, figlia di Carlo V di Spagna. Il progetto fu affidato all’architetto Giacomo della Porta. La costruzione fu interrotta in seguito alla morte di Margherita e passo a vari proprietari e i lavori, che erano partiti nel XVI sec. si conclusero solamente nel XVIII sec. Oggi Palazzo Farnese ospita il Museo civico d’Arte contemporanea e la Pinacoteca Cascella.
Gli altri palazzi
Degno di nota è anche Palazzo Corvo, ubicato in pieno centro storico; risale al XVII sec. ed è oggi sede dell’Istituto Nazionale Tostiano, un’istituzione per la conservazione, lo studio e la divulgazione delle opere di Francesco Paolo Tosti e di altri musicisti abruzzesi nonché della musica vocale da camera.
Si deve poi citare Palazzo De Sanctis, risalente al XV sec.; sul portale in pietra è presente un’iscrizione che indica che l’edificio fu ricostruito da Andrea Matteo De Sanctis nel XVI sec.
Un edificio molto antico è Palazzo Mancini-Riccardi, edificato nel XVI sec. accanto alla torre-casa Riccardi. È in questo palazzo che nel 1586 morì la duchessa Margherita d’Austria; è presente una lapide che ricorda il triste evento. Accanto al palazzo si trova la Torre di Mastro Riccardo e risale al 1255 circa; all’epoca fu costruita anche la Torre della Cattedrale che però fu distrutta nel 1943 dai soldati tedeschi. La Torre di Mastro Riccardo aveva in origine una funzione militare, ma in seguito fu riconvertita in abitazione.
A non molta distanza da Palazzo Mancini si trova la Casa del pittore Basilio Cascella (1860-1950), dove questi visse con i figli Michele e Tommaso che ne hanno continuato la tradizione pittorica e scultorea. È un edificio ottocentesco piuttosto semplice con una lapide che ricorda la presenza di Cascella.
Da ricordare anche Palazzo Grilli De Sanctis, edificato nel XVI sec. Nel 1807 il barone Armidoro De Sanctis vi ospitò Giuseppe Bonaparte che fu re di Napoli e re di Spagna; è noto soprattutto per essere il fratello maggiore del ben più famoso Napoleone Bonaparte.
Altri palazzi interessanti di Ortona sono Palazzo Quatrari, Palazzo Vesij-Castiglione, Palazzo Pugliesi e il Mulino Sardo.
Pietra di Morrecine
La Pietra di Morrecine è un grande conglomerato cementizio di forma cubica che si trova affondato parzialmente nel terreno. Il blocco, che si trova a Morrecine, una frazione di Ortona, misura 4 metri per 4 e nella parte anteriore ha un’apertura alta un metro, larga 50 cm e profonda ben 2 metri. È probabile, anche se non se ne ha la certezza che questo rudere sia un rudere di epoca romana risalente tra il I e il III sec. d.C.
Località turistiche interessanti facilmente raggiungibili da Ortona
Se si soggiorna in vacanza a Ortona sono varie le località di notevole interesse turistico che si possono raggiungere piuttosto velocemente. Fra queste si ricordano Chieti e Lanciano; di seguito una loro breve descrizione.
Chieti
Occorrono circa 40 minuti per raggiungere la città di Chieti, ubicata in una posizione che la vede vicina sia al mare che alla montagna. In epoche passate è stata la città più importante dei Marrucini, popolo italico di lingua osco-umbra; fu municipio in epoca romana e in seguito capoluogo dell’Abruzzo Citeriore. Nel corso del secondo conflitto mondiale fu dichiarata città aperta a causa del notevolissimo numero di sfollati che vi trovarono rifugio.
A Chiesti sono numerose le architetture, religiose e civili di notevole interesse storico. Una delle più importanti è la Cattedrale metropolitana di San Giustino che nel 1902 è stata dichiarata Monumento nazionale. Non sono del tutto certe le sue origini; secondo alcuni storici la prima chiesa sorta sul sito sarebbe risalente al V sec. d.C. Secondo altri l’origine della struttura arrivata fino ai giorni nostri risalirebbe all’XI sec. Altro edificio religioso interessante è la Chiesa di San Francesco, considerata da molti come la chiesa di Chieti più importante dal punto di vista storico, artistico e architettonico dopo la Cattedrale di San Giustino. È un edificio in stile barocco risalente al XIII sec. All’interno sono presenti stucchi di Giovanni Battista di Gianni e tele di Giovanni Battista Spinelli ed Ercole Graziani.
Si ricorda anche la Chiesa di Santa Chiara, edificata a partire dalla metà del XVII sec. ma decorata e arricchita in epoche successive; all’interno sono presenti molti stucchi barocchi di pregio, un organo di Adriano Fedri e varie tele di valore.
Per quanto riguarda le architetture civili si ricorda Villa Frigerj, palazzo storico che attualmente ospita il Museo archeologico nazionale d’Abruzzo; in passato la villa è stata sede dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio”.
Lanciano
A circa 22 km da Ortona si trova Lanciano, centro della Val di Sangro e nota meta di pellegrinaggio cattolico per il cosiddetto “Miracolo eucaristico di Lanciano”; si caratterizza per il suo bel centro storico ottimamente conservato.
Tra i monumenti di interesse si ricorda la Cattedrale della Madonna del Ponte che dal 1940 è Monumento nazionale; la sua edificazione iniziò nel 1785 su una preesistente costruzione. Una sua peculiare caratteristica è quella di essere situata su tre archi di un ponte di origini romane, il Ponte di Diocleziano.
L’edificio religioso più importante dal punto di vista storico è però la Chiesa di Santa Maria Maggiore, situata nell’antico quartiere Civitanova e la cui costruzione iniziò nel XIII sec. Questa chiesa è considerata uno dei monumenti di maggiore importanza di tutto l’Abruzzo ed è Monumento nazionale dal 1902. Stupenda è la sua facciata gotica realizzata dal maestro lancianese Francesco Petrini nel XIV sec. e che presenta un meraviglioso portale risalente all’anno 1317. Nel marzo 2024 sono terminati lunghi lavori di restauro e ora è possibile ammirare la chiesa in tutto il suo splendore.
In Corso Roma si trova la Chiesa di San Francesco, altrimenti nota come Santuario del Miracolo Eucaristico e risalente al XIII sec.; al suo interno vi sono le reliquie del miracolo. Secondo la tradizione cattolica il miracolo si verificò verso la fine del 700 d.C. a causa dell’assenza di fede di un sacerdote che celebrava la messa in questa chiesa: un giorno, mentre il sacerdote stava pronunciando le parole della consacrazione, l’ostia e il vino si sarebbero trasformati in carne e sangue poi coagulatosi in piccoli cubetti.