Caltagirone è una delle mete più interessanti dell’entroterra siciliano. Grazie alla sua particolare posizione panoramica, abbarbicata su tre colline, può vantare meravigliose vedute sulla valle sottostante. Tale città, che è diventata celebre per la raffinatezza delle sue ceramiche, sta sviluppando una forte vocazione turistica, riuscendo ad attrarre durante tutto l’anno numerosi vacanzieri.
Le testimonianze storico-artistiche di Caltagirone
Caltagirone ha assunto un aspetto barocco più che medievale, poiché gran parte dell’urbe è stata ricostruita dopo il terremoto del 1693.
Tra le architetture più belle presenti nell’abitato, si ricorda la Corte Capitaniale, ovvero un palazzo nobiliare, provvisto di un unico piano, costruito tra il XVII e il XVIII secolo, e provvisto di eleganti portali, che si alternano a suggestive finestre.
Per quanto riguarda gli edifici religiosi, singolare è la Chiesa di Santa Maria del Monte: principale centro di culto nel Medioevo, ma ricostruito dopo il rovinoso terremoto della fine del Seicento. Nei pressi della chiesa si trova anche una scalinata ornata da mattonelle di ceramica colorata, che collega la parte bassa della città con quella alta. Essa fu costruita nel 1608 dall’architetto Giuseppe Giacalone, ma ha subito dei rimaneggiamenti nel corso del tempo.
Interessante è anche il Teatrino, ovvero una costruzione a gradinate e balaustre, impreziosita da rilievi in maiolica, risalente al 1792. Attraverso tale struttura si accede al famoso Museo della Ceramica che, assieme a quello di Faenza, è il più importante d’Italia. Al suo interno sono custoditi rari reperti di ceramica preistorica, databili tra il VI e il IV secolo a.C., ma anche terracotte bizantine, maioliche siciliane riconducibili al periodo compreso tra il XII e il XVIII secolo, vasi da farmacia del XVII e XVIII secolo e numerose collezioni.
A pochi chilometri dall’abitato si trova anche il sito archeologico preistorico di Sant’Ippolito, in cui sono stati individuati due villaggi neolitici e calcolitici, e tracce di frequentazione fino al momento della colonizzazione greca, intorno al VII a.C. In questa zona sono stati rinvenuti resti di ceramica decorata con motivi di linee e triangoli di colore scuro su fondo giallo-rossiccio, oggi conservati presso il Museo Archeologico Nazionale di Siracusa, ma anche presso il Museo cittadino della Ceramica. Una necropoli si trova anche in contrada Montagna, con suggestive tombe a forno.
La gastronomia di Caltagirone
In questa zona della Sicilia meridionale viene prodotta una varietà di grano eccezionale, molto utilizzata per la realizzazione della pasta, ovvero il Simeto. Tuttavia, tale territorio ha favorito lo sviluppo anche di un pregiato tipo di olio, quello dei Monti Ibei, che ha ottenuto il marchio DOP europeo.
Per quanto riguarda gli ortaggi, la menzione d’onore va alle fave, che sono l’ingrediente principale del famoso “maccuverde“, ovvero una sorta di minestra a base di fave secche, cipolla e finocchietto selvatico.
Da assaporare sono anche i formaggi ed, in particolare, il pecorino siciliano e la ricotta, la quale è utilizzata in molti dolci di derivazione araba, come i cannoli, le “cassatedde“, la “cubaita“, ossia una sorta di torrone morbido, e la “giuggiulena“, a base di miele e semi di sesamo.
Legati alla festa dell’Immacolata sono, invece, dei panini con l’aroma di finocchietto selvatico, chiamati “muffolette“, mentre in onore delle celebrazioni di Santa Lucia viene cucinata “‘a cuccìa“, ovvero grano cotto, che può essere accompagnato da verdure od altri legumi, oppure dolcificato con miele o mosto cotto, e a volta anche ricotta.