Sardegna

Isola La Maddalena: bellezze naturali, spiagge e non solo

Isola Maddalena

La Maddalena è l’isola principale dell’arcipelago omonimo, posto a nord-est della Sardegna. Il territorio è di natura granitica, caratterizzato da arenili sabbiosi, scogliere impervie e dalla macchia mediterranea. Essa rientra, come tutte le isole che compongono l’arcipelago, in un parco nazionale, a cui cede anche il nome: un’area terrestre e marina protetta, di particolare interesse comunitario. Oltre a La Maddalena, le altre isole più note dell’arcipelago sono Caprera, Santo Stefano, Budelli, Santa Maria, Razzoli e Spargi; si ricordano inoltre l’isolotto Roma, l’isolotto del Cardellino e gli isolotti di Cala Lunga. Parliamo in totale di 62 fra isole e isolotti per un totale di circa 180 km di costa. Soltanto Caprera e La Maddalena sono isole abitate.

La Maddalena: cenni storici e luoghi d’interesse

L’Isola La Maddalena è stata abitata dall’uomo fin dal Neolitico, come dimostrano i resti rinvenuti nei tafoni (particolari cavità della roccia, di dimensioni ridotte) della zona di Spalmatore. Tale zona fu abbandonata a seguito della caduta dell’Impero romano d’Occidente e ripopolata a partire dal XVII secolo, con l’arrivo di pastori còrsi provenienti dall’Alta Rocca. Il nucleo abitato principale risale alla fine del XVIII sec.

Fra i più importanti monumenti dell’isola si ricorda la Chiesa della Santissima Trinità, consacrata al culto cattolico. È la chiesa più antica di tutto l’arcipelago ed è ubicata sul Collo Piano, in zona La Villa, quasi al centro dell’isola. È una chiesa campestre, di forma rettangolare. La sua edificazione risale al 1768, pochi mesi dopo l’occupazione sabauda. Inizialmente era dedicata alla patrona dell’isola, Santa Maria Maddalena, ma in seguito, dopo la costruzione della Chiesa di Santa Maria Maddalena, ubicata poco lontano da Cala Gavetta, la chiesa campestre di Collo Piano fu intestata alla Santissima Trinità; essa è meta di numerosi pellegrinaggi e al suo interno sono moltissimi gli ex voto lasciati dai fedeli.

L’edificazione dellaChiesa di Santa Maria Maddalena iniziò dopo il 1780, ma ben presto si rivelò di dimensioni insufficienti e nel 1814 iniziò la costruzione di un edificio più grande sopra quella iniziale; i lavori iniziarono nel 1814 e terminarono nel 1819. In seguito ci sono stati rimaneggiamenti e ampliamenti, in particolare nel 1952 e nel 1993.

Degno di nota è anche l’ex Arsenale Marittimo per la Regia Marina, realizzato nel 1895; era anche una base navale militare. È stato chiuso nel 1998 e ristrutturato nel 2009 per ospitare la riunione di G8.

Altra architettura militare interessante è la batteria antiaerea di Spalmatore che occupa la punta a nord est dell’omonima baia.

Merita sicuramente un cenno, il porto di Cala Gavetta, il porto commerciale dell’isola di La Maddalena. È un luogo interessante da visitare che sicuramente sarà apprezzato dagli amanti della fotografia; gli fanno da cornici diversi edifici settecenteschi. Nei pressi sono numerosi i locali dove si può gustare la cucina tipica dell’isola.

È consigliata anche una visita anche al Museo Archeologico Navale “Nino Lamboglia”, struttura inaugurata nel 1982. È per lo più dedicato al relitto di una nave romana che naufragò nelle vicinanze dell’isola di Spargi attorno all’anno 120 a.C. La nave trasportava anfore vinarie e moltissimi vasi da mensa di produzione campana. Il museo è ubicato su un’altura dalla quale si può godere di una splendida vista sul tratto di mare che separa l’isola di La Maddalena dall’isola di Caprera.

Chi soggiorna a La Maddalena non deve perdere l’occasione di visitare il caratteristico sobborgo di Moneta dove ogni settimana si tiene un interessante mercato presso il quale è possibile acquistare oggetti di artigianato locale.

Sull’isola sono presenti alcuni campeggi, mentre in località Punta Cannone si trova un villaggio del Touring Club Italiano; a circa 150 metri dal corpo centrale del villaggio è ubicata una spiaggia privata di sabbia e ghiaia; può essere raggiunta sia percorrendo una scalinata panoramica affacciata sulla Cala di Stagno Torto oppure tramite una strada sterrata.

Le spiagge più belle dell’isola La Maddalena

Se in passato l’economia di questa particolare zona della Sardegna si è basata soprattutto sullo sfruttamento delle cave di granito, sulla pesca e sulle attività della marina militare, negli ultimi decenni ha preso piede il turismo balneare e naturalistico, grazie ai meravigliosi tratti di litorale e alle acque terse che circondano l’arcipelago, perfette per fare snorkeling ed immersioni.

Tra le spiagge più belle si trova quella di Bassa Trinità, composta da tre calette, che presentano sabbia fine e chiara, nonché un mare cristallino, di colore blu intenso. Tale tratto di litorale è facilmente raggiungibile e dotato di un ampio parcheggio. Suggestiva è anche Punta Tegge, dove si alternano zone rocciose e zone sabbiose, e Cala Francese, che è caratterizzata da una cava di granito.

Nella parte meridionale dell’isola si trova anche Testa del Polpo, il cui nome deriva dalla grande roccia presente in questa zona, che ricorda la testa di un polipo. Si tratta di un tratto di costa caratterizzato da sabbia bianca e da formazioni rocciose che emergono dall’acqua.

Spostandosi verso nord, si incontra Cala Lunga di Porto Massimo, che è bagnata dal mare più bello di tutta la Sardegna ed è raggiungibile dalla strada panoramica che si sviluppa subito dopo la baia di Spalmatore.

Infine, è importante ricordare la Spiaggia Rosa, situata sull’isolotto di Budelli, che può essere visitata solo se accompagnati da una guida del parco nazionale.

Aree naturali protette

La Maddalena fa parte dell’omonimo Parco Nazionale, che è un sito di interesse comunitario ed è caratterizzato da 700 entità vegetali, 50 specie endemiche e altre estremamente rare, nonché numerosi habitat.

Per quanto riguarda la flora, a dominare è la vegetazione della macchia mediterranea, con piante di ginepro, corbezzolo, fillirea, lentisco, mirto, erica, calicotome, cisto ed euforbia. Il paesaggio delle isole è assai condizionato dal vento, dall’aridità e dalla povertà dei suoli, ma anche dall’altitudine e dalla distanza dalla terraferma. Qui sono presenti associazioni vegetali uniche e rare, come i ginepreti, che non si trovano nel resto dell’area mediterranea. Presso i fondali marini, degne di nota sono le praterie di Posidonia, che favoriscono lo sviluppo di importanti specie protette.

Il parco è molto importante per la fauna vertebrata (anfibi, rettili, mammiferi), ma soprattutto per gli uccelli marini nidificanti, come il gabbiano corso e il marangone dal ciuffo. Tale zona, inoltre, rappresenta un luogo di sosta fondamentale per gli uccelli migratori transahariani. Importanti sono anche le specie marine, come le cernie brune e corvine, ma anche le tartarughe, i capodogli, i balenotteri, i delfini ed i tursiopi.

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