Ponza è una bellissima isola appartenente all’arcipelago delle isole Ponziane, del quale fanno parte anche le isole di Palmarola, Gavi, Zannone, Ventotene e Santo Stefano. È una vera e propria perla del Mar Tirreno, celebre per le sue meravigliose spiagge e calette, nonché per gli scorci indimenticabili, che attraggono ogni anno migliaia di turisti.
L’isola è situata davanti al Golfo di Gaeta, a sud di San Felice Circeo ed è la più estesa dell’arcipelago; ha una forma stretta e allungata; ricorda una “i minuscola” dove il puntino è rappresentato dall’isola di Gavi, distante da Ponza poco più di un centinaio di metri. Amministrativamente parlando fa parte della provincia di Latina.
Ponza ha una superficie non particolarmente estesa, circa 7,5 km quadrati, e il suo territorio è per lo più collinare; la sovrastano il monte Schiavone (a nord), i monti Core, Tre Venti e Pagliaro (al centro); l’altitudine massima è quella del monte Guardia (280 m circa), nell’estremità più a sud dell’isola.
Isola di Ponza: una storia antica
Ponza è un’isola che nei secoli ha affascinato molti scrittori; secondo la mitologia greca era la dimora di Circe, temutissima maga che trasformava in animale gli uomini che avevano l’ardire di avvicinarsi all’isola; fu lei a trasformare in porci gli uomini di Ulisse, l’unico mortale che fu in grado di resistergli. Anche il grande Eugenio Montale descrisse Ponza come una specie di paradiso terrestre, ma molti altri letterati ne hanno intessuto le lodi.
La storia di Ponza è molto antica; gli studi mostrano che nell’isola vi sono stati insediamenti risalenti all’Età del Bronzo Antico e al Neolitico. Nel periodo che va dal XII all’XI sec. a.C. furono i Fenici a sfruttare l’isola come scalo merci; in seguito vi furono insediamenti di Aurunci, Ausoni ed Enotri. I primi acquedotti risalgono ai Greci che saranno poi successivamente terminati dai Romani.
L’era romana, che vide Ponza come fiorente colonia, durò molti secoli, poi dopo il declino dell’Impero romano l’interesse verso le isole declinò progressivamente e anche l’isola di Ponza iniziò a vivere di vita propria.
Fu soltanto nel XIII sec. che l’isola riacquisì una certa importanza. Dopo secoli di diverse dominazioni, nel 1928 il regime fascista designò Ponza come luogo di confino per gli oppositori politici.
Nel 1935 iniziò a Ponza, in località Le Forna, lo sfruttamento del giacimento di bentonite che rimase attivo fino al 1975. Oggi, l’economia dell’isola punta moltissimo sul turismo.
Isola di Ponza: non solo bellissime spiagge
Se si soggiorna sull’isola di Ponza per una vacanza non ci sono soltanto bellissime spiagge da ammirare. Viaggiare per i vicoli e le stradine del centro storico è un’esperienza affascinante e permette di ammirare dei bellissimi panorami. Suggestiva è la presenza delle case dai tenui colori pastello. Diversi sono i luoghi di interesse che valgono la pena di una visita.
Chiesa dei Santi Silverio e Domitilla
La Chiesa dei Santi Silverio e Domitilla, altrimenti conosciuta come Chiesa della Santissima Trinità, è l’edificio di culto più importante dell’isola; è ubicata nei pressi del porto. San Silverio è il patrono dell’isola e il suo culto è molto sentito dai locali (la sua festa si celebra il 20 giugno).
Il luogo di culto originario risale al 1738 e fu edificato durante la dominazione dei Borbone, ma l’edificio attuale fu edificato tra il 1775 e il 1779 sotto la direzione di Antonio Winspeare, maggiore del Genio Civile. Un ampliamento della chiesa risale al 1940 per volere del parroco Luigi Maria Dies. All’interno della chiesa sono conservate diverse opere d’arte di un certo pregio, tra cui un dipinto raffigurante la Nascita della Vergine Maria, attribuito a Michelangelo Cerruti.
Porto Borbonico
È suggestivo il panorama offerto dal porto: barche da pesca e di altro tipo ormeggiate e le tante piccole case colorate sullo sfondo. È una vera e propria “cartolina” che appassiona fotografi dilettanti e professionisti. Il Porto Borbonico è il vero e proprio cuore pulsante di Ponza, con tanti locali, bar, ristoranti, trattorie e negozi. È da qui che ci si imbarca per fare piacevoli escursioni in mare o nelle isole vicine.
Le Case Grotta
Una delle particolarità dell’isola di Ponza sono le sue Case Grotta, così denominate poiché sono abitazioni ricavate internamente alle tante grotte presenti sull’isola. La loro origine è antichissima ed erano inizialmente abitazioni molto rudimentali, ma nei secoli hanno subito opere di riadattamento con l’aggiunta di stanze in muratura. Sono ambienti molto freschi con volte a cupola sormontate da lucernari. Ne sono rimaste diverse nell’isola e alcune di esse sono state trasformate in strutture ricettive piuttosto suggestive.
La Cisterna Romana della Dragonara
In epoca romana furono costruite a Ponza tre cisterne molto grandi, allo scopo di ampliare le risorse idriche dell’isola. Una di queste cisterne è quella della Dragonara, ubicata nel centro storico di Ponza, in Via della Dragonara. È una cisterna scavata nel tufo, arrivata ai giorni nostri ancora intatta. La Pro Loco dell’isola organizza diverse visite guidate giornaliere da aprile fino a settembre. È consigliabile prenotare le visite con almeno un giorno di anticipo dato che le richieste sono numerose.
Il Giardino Botanico Ponziano
Gli appassionati della natura troveranno a Ponza un bellissimo giardino botanico; ha un’estensione notevole (circa 15.000 metri quadrati) e al suo interno si trovano circa 70 specie vegetali che sono distribuite lungo un percorso ad anello. Gli amanti delle orchidee potranno ammirare una dotazione ricchissima costituita dalle orchidee selvatiche dell’arcipelago.
Il giardino si trova sulla sommità di una collina, a un’altezza di poco superiore ai 50 metri sul livello del mare, intorno al Belvedere Borbonico. È una posizione bellissima, molto panoramica, dalla quale si dominano il porto dell’isola e un vasto tratto della acque circostanti. Il giardino è nato nel XIX sec. per un’iniziativa di Gaetano D’Ambrosio, ultimo governatore borbonico di Ponza. È possibile fare richiesta di visita guidata.
Le Grotte di Pilato
La tradizione vuole che il nome di queste grotte sia legato a Pilato, giovane di origine nobile che fu inviato sull’isola, senza grandi speranze, per sedare una rivolta; Pilato, nonostante lo scetticismo che lo accompagnava, ebbe successo e il Senato lo premiò conferendogli il titolo di Governatore e l’appellativo di Ponzio; fu quindi inviato in Palestina per domare le ribellioni dei locali.
In epoca romana le grotte erano grandi vivai di pesci dove si allevavano in particolar modo le murene. Vi sono vasche collegate fra loro tramite canali sotterranei. Sopra le peschiere si trovava una villa fatta costruire dall’imperatore Augusto. Si tratta essenzialmente di cinque grotte scavate nel tufo e possono essere visitate soltanto via mare.
I Faraglioni di Lucia Rosa
I Faraglioni di Lucia Rosa sono imponenti faraglioni che devono il loro nome a una triste vicenda risalente alla fine del XVIII sec., inizi del XIV sec. Una giovane donna, Lucia Rosa, si innamorò di un contadino, ma la famiglia di lei si oppose alla relazione; alla fine, presa dalla disperazione per le sue pene d’amore si gettò sugli scogli dall’alto della parete rocciosa. Da allora i faraglioni sono chiamati col nome della ragazza.
Le calette più belle da scoprire
Sono molte le calette di grande suggestione che si trovano sull’isola di Ponza; ecco un elenco delle più conosciute con una breve descrizione-
Cala Felci
Una tra le più suggestive calette di questa area costiera del Lazio è Cala Felci, caratterizzata da sabbia chiara, sassi e roccia bianca. È raggiungibile solo via mare ed è poco praticata, nonostante la sua indiscussa bellezza, poiché è soggetta al rischio di frane. Tuttavia, da non perdere è la grotta limitrofa, il cui accesso è consentito solo a nuoto. Si tratta di un’esperienza unica, che prevede di immergersi in acque cristalline ed incontaminate, ricche di flora e fauna marina.
Cala Gaetano
Gli amanti della pesca subacquea e dello snorkeling possono usufruire delle acque verdi smeraldo e dei fondali popolati da numerose specie di pesci di Cala Gaetano. Una piccola caletta raggiungibile a nuoto da Punta dell’Ebreo, o attraverso la spettacolare scalinata di 300 gradini, che partono dalla frazione di Le Forna.
Cala Inferno
Questa caletta è un cono vulcanico eroso dal mare, che conserva ancora suggestive rovine di epoca romana. Il curioso nome, probabilmente, fa riferimento alle fatiche di coloro che hanno realizzato i 350 gradini che conducono al mare, che avevano il compito di agevolare le operazioni di scarico delle merci provenienti dal porto; attualmente però la scalinata è inagibile. Cala Inferno può essere raggiunta solo in barca; la balneazione comunque è soggetta a restrizioni. In passato era una delle scogliere più frequentate dell’isola.
Cala del Core
Questa baia deve il suo toponimo alla roccia a forma di cuore, che sembra perdere sangue. È una delle mete predilette degli innamorati, raggiungibile solo via mare, i quali qui possono godere di uno spazio intimo, caratterizzato da ghiaia e ciottoli. La cala presenta anche una grotta, che è chiusa da uno scoglio che riprende i lineamenti di una foca.
Cala Frontone e l’Arco naturale
Questa spiaggia è una delle più famose e più affollate dell’isola, il cui nome deriva dalla roccia bianca che ricorda il frontone di un tempio greco. É accessibile a piedi, percorrendo un sentiero abbastanza angusto che si sviluppa lungo la strada Panoramica, oppure via mare, grazie al servizio taxi attivo al porto.
Nei pressi di questa baia si trova anche un arco naturale, perfetto per gli innamorati, poiché, secondo un’antica tradizione, baciarsi sotto di esso porterebbe fortuna.
Spiaggia della Parata
Questo lido, noto anche come Bagno Vecchio, poco distante dal porto, con un arenile costituito da sassi e ghiaia, è conosciuto per la presenza di alcuni resti di una necropoli romana. È raggiungibile via mare o via terra, dalla località degli Scotti. La necropoli può essere esplorata seguendo un sentiero immerso nella natura. In epoca borbonica vi lavoravano i galeotti che erano stati confinati sull’isola che dovevano estrarre le pietre da costruzione. La denominazione “La Parata” deriva dal fatto che i condannati catturavano le quaglie con reti particolari denominate “apparate”.
Chiaia di Luna
A sud di Ponza si trova la suggestiva Chiaia di Luna, dominata da una maestosa falesia. Attualmente l’accesso è garantito solo dal mare, mentre in passato era possibile raggiungerla utilizzando un tunnel di epoca romana. Si tratta di una zona costiera ricca di fascino e di storia, giacché qui dimorava un antico porto greco, come testimoniano i fondali costellati da frammenti di anfore.
Cala Feola
L’unica spiaggia sabbiosa di Ponza è Cala Feola, posizionata sulla costa occidentale dell’isola, tra le colline di Capo Bosco e la Montagna della Corte. Meta ambita delle famiglie con figli piccoli al seguito, anche per la presenza di numerosi servizi balneari e punti di ristoro. È raggiungibile via mare, usufruendo delle navette che partono dal porto, o via terra, percorrendo un sentiero non troppo impervio, che regala scorci meravigliosi.
Cala dell’Acqua
In località Le Forna si trova Cala dell’Acqua, caratterizzata da numerose cavità dalle quali penetra l’acqua salmastra. L’accesso è consentito in barca o via terra, da una strada carrabile o attraverso il servizio navetta che parte dal porto.
Cala Fonte
Cala Fonte è una baia protetta da uno scoglio a forma di mezzaluna, ed è costituita da anfratti scavati in passato dai pescatori per custodire le loro imbarcazioni. Essa è bene attrezzata e presenta un ristorante. È raggiungibile in auto, in scooter o in bicicletta.
Il trekking sull’isola di Ponza
L’isola di Ponza è un luogo ideale anche per coloro che oltre alle spiagge e alle acque cristalline amano anche cimentarsi nel trekking. Esistono infatti diversi sentieri fra i quali è possibile scegliere; alcuni piuttosto semplici e adatti praticamente a tutti, altri più difficili e consigliabili solo a chi è adeguatamente allenato.
Una passeggiata molto semplice e non particolarmente lunga, ma sicuramente suggestiva è quella che permette di arrivare al Faro della Guardia; è un sentiero di circa 3,4 km. È ideale anche per coloro che amano il birdwatching. Non è consentito portare i cani lungo questo sentiero. Per quanto il percorso sia relativamente breve, il panorama di cui si può godere è veramente bellissimo.
In Rete si trovano moltissimi suggerimenti in proposito, con schede dettagliate che illustrano tutte le caratteristiche del percorso: lunghezza, tempi stimati di percorrenza, grado di difficoltà, dislivello ecc.